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Consulente del lavoro: quali sono le sue competenze?

Il consulente del lavoro, meglio ancora se avvocato e consulente del lavoro, rappresenta una risorsa imprescindibile per le aziende. Il suo contributo consente di gestire in maniera efficace il capitale umano, rispettando la normativa e allo stesso tempo creando le condizioni per una sostenibile crescita del business.

Vale dunque la pena parlare di questa figura, descrivere il ruolo che gioca nei processi aziendali e fornire qualche consiglio per trarre il meglio dalla sua attività. Lo faremo in questa guida, che si concluderà con qualche informazione su Riccardo Zanon, un avvocato consulente del lavoro che sta facendo molto parlare di sé.

Cosa fa un consulente del lavoro

Il consulente è una figura cruciale per un’azienda in quanto eroga servizi riguardanti la gestione del personale. Nello specifico…

  • Assiste l’amministrazione nella definizione, evoluzione e cessazione dei rapporti di lavoro.
  • Fornisce consulenza circa la stipula dei contratti e delle convenzioni.
  • Cura l’iscrizione (e il relativo inquadramento) ai servizi previdenziali e assicurativi.
  • Gestisce le comunicazioni verso gli enti previdenziali e i sindacati.
  • Cura i rapporti con i centri per l’impiego.
  • Fornisce consulenza in caso di contenziosi azienda-lavoratore.

In questa prospettiva, il consulente del lavoro si trova spesso a elaborare contratti e buste paga, a elaborare la Certificazione Unica, a svolgere pratiche burocratiche finalizzate al rispetto degli obblighi formali e sostanziali.

E’ impensabile, per un’azienda minimamente strutturata, rinunciare al consulente del lavoro. Molti compiono l’errore di assegnare queste incombenze a risorse interne, piuttosto che a un semplice commercialista, ma si tratta di un errore marchiano. Le normative sono troppo complesse e la materia è troppo importante per rinunciare a un professionista formato esclusivamente e specificatamente per la gestione burocratico-giuridica del personale.

Il rischio, se si rinuncia al consulente del lavoro, è di incappare in errori gravi e quindi esporsi a contenziosi con i lavoratori e gli enti pubblici. Nella migliore delle ipotesi, e a seguito di una rivedibile gestione delle risorse umane, si potrebbe assistere a una vera e propria emorragia di dipendenti: l’azienda verrebbe percepita come un ostacolo alla crescita personale, come un interlocutore poco affidabile.

L’identikit del perfetto consulente

Va da sé che esistono consulenti del lavoro e consulenti del lavoro. Lo scopo, per un’azienda che voglia assolvere ai suoi obblighi in materia di lavoro e porre le basi per uno sviluppo sostenuto, dovrebbe essere quello di affidarsi a un professionista in gamba, capace di garantire la necessaria serenità.

Quali caratteristiche dovrebbe avere dunque il consulente del lavoro?

Tanto per cominciare, dovrebbe avere una formazione non solo improntata sulla gestione delle risorse umane, ma anche sulla sfera giuridica. Buona parte delle sue mansioni, del resto, richiedono conoscenze approfondite dell’ordinamento e anche una certa capacità di interpretazione del medesimo.

In buona sostanza, dovrebbe possedere le seguenti competenze di base.

  • Diritto pubblico, diritto del lavoro, diritto privato, sindacale e tributario.
  • Economica aziendale.
  • Ragioneria.
  • Sistemi retributivi.
  • Gestione contabile e finanziaria.

Tra le competenze specialistiche, invece, dovrebbero figurare: la redazione dei contratti di lavoro, il calcolo dei versamenti contributivi e fiscali, analisi dei costi.

Ovviamente non devono mancare le soft skill, ovvero tutte quelle competenze caratteriali e personali che permettono al professionista di compiere il salto di qualità. Il consulente del lavoro dev’essere:

  • Preciso, per ridurre al massimo gli errori;
  • Flessibile, per adattare le sue conoscenze al caso specifico;
  • Dotato di pensiero laterale, per riuscire a risolvere problemi in maniera creativa, laddove la tecnica e la mera razionalità cedono il passo;
  • Abile nelle relazioni, per poter instaurare con gli assistiti un rapporto franco e trasparente

Perché affidarsi a Riccardo Zanon, avvocato consulente del lavoro

Riccardo Zanon è un avvocato e consulente del lavoro che sta facendo parlare molto di sé in virtù di un approccio diverso dal solito. Un approccio che mette al centro lo sviluppo delle aziende. E’ consapevole dell’importanza del capitale umano, e quindi si pone l’obiettivo di stimolare la crescita delle aziende mediante una gestione efficiente dei dipendenti, tanto dal punto di vista burocratico quanto dal punto di vista economico-sociale.

Individua soluzioni specifiche e personalizzate che consentono di individuare, per ciascuna azienda e ciascun inquadramento, l’approccio migliore alla gestione delle paghe, ai sistemi premiali e al welfare aziendale.

L’approccio di Riccardo Zanon ha già catturato l’interesse dei media, come dimostra la copertura di cui ha goduto in testate quali Il Sole 24 Ore, Ansa, Correre dell’Economia.